Ultimo aggiornamento 24 Settembre 2020
Che cosa è una pellicola
La pellicola fotografica è un supporto plastico flessibile e trasparente su cui viene distesa chimicamente un’emulsione contenente cristalli fotosensibili di alogenuro d’argento, di forma varia, in varie disposizioni, maturi o in accrescimento, più o meno addensati. L’aumento della sensibilità si ottiene aumentando le dimensioni dei granuli d’argento: questo, se da un lato risolve situazioni fotografiche difficili, dall’altro comporta una perdita di dettaglio nell’immagine. Il colore è ottenuto tramite copulanti mescolati nel gel. In generale: una pellicola di bassa sensibilità (25-64 ISO) produce effetti più secchi e grafici; una pellicola di sensibilità elevata (200-400 ISO) darà effetti più sfumati e pittorici.
Caratteristiche e “funzionamento” delle pellicole
Esposizione dell’emulsione. Quando la luce colpisce un cristallo di alogenuro d’argento, essa viene assorbita con la liberazione di un elettrone. Per formare un’immagine latente, l’elettrone deve muoversi fino a che non trova un germe di sviluppo dell’immagine sulla superficie del cristallo. L’elettrone, avendo carica negativa, lascia libera una carica positiva (protone) nel punto stesso in cui è stato colpito dal fotone. Però, l’elettrone e il protone tendono di nuovo ad attrarsi, al fine di annullarsi reciprocamente. Se ciò avviene prima che l’elettrone abbia formato l’immagine latente, l’emulsione risulta meno sensibile di quanto dovrebbe essere in relazione alla dimensione dei granuli che contiene.
La grana di una pellicola è un termine approssimativo che indica la dimensione dei cristalli di alogenuro d’argento: più sono grandi, più l’emulsione è sensibile, ma minore è la risoluzione dei particolari (dettaglio) nell’immagine sviluppata. Le pellicole con una grana molto fine consentono di riprodurre immagini molto nitide, mentre quelle a grana grossa, ossia più sensibili, sono indicate per riprendere i soggetti in rapido movimento o in condizioni di scarsa luminosità.
La sensibilità di una pellicola viene indicata con un codice numerico standard espresso in ISO: più è alto il numero e maggiore è la sensibilità della pellicola. ISO = International Standard Organization. Valore che esprime la sensibilità della pellicola alla luce. E’ definito da una coppia di numeri (esempio: 50/18°), cioè da ASA (50, American Standard Association) e DIN (18°, Deutsche Industrie Norm).
La latitudine di posa definisce il grado di reazione della pellicola alla sovra- e alla sottoesposizione, quindi descrive quanto ampia può essere la gamma di luminosità che va dalle ombre alle alte luci che è possibile registrare senza che le ombre risultino illeggibili e le luci bruciate. Può essere anche definita come la capacità dell’emulsione di compensare, entro certi limiti, gli errori di esposizione causati dal fotografo in ripresa. Questo parametro varia molto a seconda del tipo di pellicola utilizzato: le pellicole negative hanno un margine di tolleranza molto ampio che consente di ottenere fotografie leggibili anche se la pellicola ha subito grossolani errori di esposizione (fino a 2 o 3 stop). Le diapositive, invece, sono molto meno flessibili e anche un errore di piccola entità (dell’ordine di ±1/2 stop), peggiora la foto in modo rilevante.
Il codice DX, univoco per ogni tipo di pellicola, trasmette alla fotocamera in grado di rilevarlo tre informazioni fondamentali:
- sensibilità della pellicola;
- sua latitudine di posa;
- numero di fotogrammi del rullino in uso.
La trasmissione dei dati avviene tramite un codice “a settori” riportato sul lato posteriore dei rullini, dove alcuni settori metallici sono conduttivi (bianchi in figura e color argento sul rullino) e i settori neri sono isolanti:
Tipi di pellicole
Le pellicole sono di due tipi fondamentali: negative e diapositive. Le seconde permettono la proiezione a muro e sono quelle generalmente usate per fini editoriali. Entrambe possono essere stampate su carta.
Pellicole diapositive (= invertibili)
Emulsioni che vengono sviluppate e invertite direttamente sulla striscia, in modo tale che la striscia risulti positiva. Le diapositive non consentono ampi margini di correzione in fase di post-esposizione e possiedono una bassa latitudine di posa. In compenso, però, la fedeltà cromatica e la nitidezza sono superiori alle negative. Alcuni esempi.
Diapositive standard
- Fuji FUJICHROME VELVIA 50 RVP diapositiva grana finissima, tendenza verso il verde e il rosso PDF
- Fuji FUJICHROME VELVIA 100 RVP diapositiva grana fine, tendenza verso il verde e il rosso PDF
- Fuji FUJICHROME 100 PROVIA-F diapositiva a grana fine, alta saturazione, tendenza verso i toni freddi PDF
- Fuji FUJICHROME 100 ASTIA diapositiva per ritratto e moda, basso contrasto, tendenza verso i toni caldi PDF
- Kodak EKTACHROME E-100S diapositiva grana fine, alta saturazione colori PDF
- Kodak EKTACHROME E 100 VS diapositiva grana fine, saturazione elevata (Vivid Saturation) PDF
- Agfa AGFACHROME 200 RSX-II diapositiva a grana fine, colori estremamente brillanti PDF
- Fuji FUJICHROME 400 PROVIA colori vivaci e grana fine; ideale per sport e caccia fotografica PDF
- Fuji FUJICHROME 1600 PROVIA diapositiva ad alta sensibilità (800-3200) PDF
- Kodak EKTACHROME 1600 PANTHER diapositiva alta sensibilità (800-4800) PDF
- Kodak EKTACHROME EES diapositiva ad alta sensibilità (800-1600)
Diapositive speciali
- Fuji FUJICHROME 64-T diapositiva per luce artificiale (soprattutto alogena, 3100°K) PDF
- Kodak EKTACHROME 160 EPT diapositiva per luce artificiale PDF
- Scotch SCOTCHROME 640 T diapositiva per luce artificiale
- Fuji FUJICHROME CDU diapositiva per duplicazione PDF
- Kodak EKTACHROME 4/25 SD diapositiva Slide Duplicating
- Fuji FUJICHROME DIGITAL OUTPUT 100 per trasferire su diapositiva un’immagine digitale (fotorestituzione laser) PDF
- Polaroid POLAPAN 125 CT diapositiva B&N diapositiva in B/N
- Polaroid POLAGRAPH 400 HC diapositiva B&N diapositiva in B/N.
Approfondimento: Fujichrome VELVIA 50 RVP
Diapositiva a bassa sensibilità (50 ISO) con grana finissima, alta saturazione dei colori ed elevato contrasto. Ideale per esaltare scene vivaci o per ‘salvare’ situazioni con tempo sfavorevole. Utilizzatata anche per elevati ingrandimenti, vede il suo impiego principale nella fotografia di paesaggio, macrofotografia, fotografia pubblicitaria. Tollera generalmente una sovraesposizione di 1.5 stop (+1.5) e una sottoesposizione di 1 stop (-1). Ottima resa dei verdi, ma l’elevato contrasto può causare l’insorgere di dominanti fredde (azzurro/blu/viola) nelle ombre.
Pellicole negative
Emulsioni che vengono sviluppate al fine di avere un risultato positivo su carta (stampa). Il processo di stampa da negativo a positivo è detto di inversione. In generale, le pellicole negative sono dotate di elevata latitudine di posa e il processo di stampa consente la correzione sia di esposizioni non corrette, sia di dominanti di colore. Alcuni esempi.
Negative a Colori
- Agfa ULTRA 50 negativa colori saturi, per paesaggi
- Agfa OPTIMA 125 negativa colori naturali, per riproduzioni fedeli
- Agfa PORTRAIT 160 negativa colori sfumati, per ritratto
- Fuji FUJICOLOR 160 NLP negativa per luce artificiale
- Kodak EKTAR 25 PHR negativa a grana minima, colori saturi
- Kodak VERICOLOR II PROF.L negativa per luce artificiale PDF
- Kodak VERICOLOR III PROF.S negativa professionale, per ritratto e matrimonio PDF
- Kodak Pro. PORTRA 160 NC / VC negativa professionale, per ritratto e matrimonio PDF
- Kodak Pro. PORTRA 400 NC / VC negativa professionale, per ritratto e matrimonio PDF
Negative in Bianco e Nero
- Agfa ORTHO 25 bianco & nero grana finissima PDF
- Agfa PAN 25 APX bianco & nero grana finissima PDF
- Ilford 50 PAN-F bianco & nero grana finissima PDF
- Ilford 100 DELTA bianco & nero grana finissima; versatile PDF
- Ilford 400 DELTA bianco & nero grana media e buon contrasto PDF
- Kodak TECHNICAL PAN ISO 6-340 bianco & nero applicazioni scientifiche
- Ilford 400 XP-2 bianco & nero trattamento normale o in C-41. ISO 50-400 PDF
- Kodak 3200 P bianco & nero gamma ISO: 800-50.000 PDF
- Kodak – RECORDING 2475 bianco & nero gamma ISO: 1000-4000 PDF
Pellicole all’Infrarosso (IR)
Emulsioni sensibili all’infrarosso (radiazioni non visibili per l’occhio umano, ma percepite come calore radiante). I film IR in bianco e nero sono sensibili anche allo spettro visibile. La messa a fuoco deve avvenire in corrispondenza dell’indice rosso inciso sull’obiettivo: prima si mette a fuoco normalmente, poi si sposta la ghiera verso il suddetto indice e si scatta. Sono necessari filtri dedicati.
- Kodak EKTACHROME INFRARED, diapositiva PDF
- Kodak – INFRARED 2481, bianco & nero, gamma ISO: 10-200
- Kodak – RECORDAX 1454, bianco & nero.
Conservazione delle pellicole
Conservazione temporanea in ambiente secco, nella confezione integra, lontano da calore, freddo e umidità. Evitare esposizione al sole, al surriscaldamento (es. automobile chiusa), esposizione ai raggi-X (utilizzare contenitori o sacchetti in piombo Film Safe). Le diapositive già esposte devono essere sviluppate rapidamente. Per una conservazione prolungata: in frigorifero a -5°C nella confezione originale; attendere mezz’ora circa a T° ambiente prima di utilizzarle, per riclimatizzarle (ma sempre mantenendole nella confezione originale). A -10°C (freezer) si conservano anche oltre la scadenza nominale.
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Per citazioni
Agnoli G.L. (2024) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Le pellicole, in: Chrysis.net website. Interim version 18 November 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/fotografia/manuale-di-fotografia/pellicole/.