Ultimo aggiornamento 07 Giugno 2020
La raccolta sul campo può essere effettuata tramite trappole (Malaise e piattini gialli) o caccia a vista, con retino da farfalle (manico in alluminio, sacco in nylon di colore scuro).
Trappola di Malaise. Questa trappola consiste in una sorta di tenda canadese di colore scuro con un setto verticale interno che impedisce agli imenotteri volatori di passare attraverso la tenda. Sulla sommità della tenda e in corrispondenza del setto la tenda stessa è forata, dal momento che gli Imenotteri entrati nella tenda e ostacolati dal setto cercheranno una via di fuga verso l’alto, dove filtra la luce. Al foro è collegato un tubo trasparente che si immette in un flacone contenente un liquido conservante (alcool al 75%), dove cadranno gli esemplari. Questa trappola è ingombrante e impegnativa e va posizionata sulle rotte di percorso dei Crisidi, per cui è consigliabile per zone dove non dia fastidio o non attiri troppo l’attenzione di malintenzionati. E’ bene estrarre gli esemplari dal flacone ogni settimana. Si tratta comunque di un metodo di campionamento massivo e incondizionato.
Trappole di Moericke (o “piattini gialli”). Si tratta di normalissimi piatti di plastica da pic-nic, verniciati di colore giallo intenso (vanno benissimo le bombolette di vernice acrilica) e posizionati nei pressi delle rotte di percorso dei Crisidi: alla base delle cataste di legna, dei sentieri, vicino alle rocce. I piatti, una volta posizionati, andranno riempiti di una miscela composta da acqua (per fare annegare gli esemplari), sapone (per rompere la tensione superficiale dell’acqua e impedire il galleggiamento) e sale (conservante). Il sale è un buon conservante, ma tende a opacizzare i colori in caso di duratura permanenza, per cui è bene controllare il contenuto periodicamente. Il significato del colore giallo deriva dal fatto che molti insetti si orientano sui fiori tramite indicazioni visive e il giallo è uno dei colori che risultano attrarre maggiormente gli insetti. Il giallo è la lunghezza d’onda riflessa anche dal fogliame giovane, se vista con gli occhi degli Imenotteri.
A vista. Fiori, rocce, muri, tronchi, cataste di legna, rametti cavi, terreni scoperti già frequentati, muretti a secco, palizzate, pali di legno, ecc. I crisidi stazionano generalmente per pochi secondi sul luogo di posa, dopodiché si spostano rapidamente sul successivo, comunque seguendo un percorso, probabilmente segnato chimicamente e generalmente costante. Non è difficile spaventare un esemplare e, rimanendo in attesa, vederlo ripassare dopo pochi minuti nello stesso punto o sullo stesso percorso. Bisogna fare attenzione a come ci si posiziona rispetto al sole e all’ombra mentre ci si avvicina all’esemplare. Molto spesso il Criside, dopo il colpo del retino sul muro o sul legno su cui si era posato, rimane immobile o inizia a cercare una via di fuga sotto il bordo del retino; in questi casi bisogna “convincere” l’esemplare ad andare verso il sacco del retino. Una volta che l’esemplare è nel retino, bisogna inserirlo nella boccetta direttamente portando la boccetta dentro il retino oppure prendendolo con le dita, dal momento che tende ad appallottolarsi per difesa. Il liquido generalmente usato per uccidere i Crisidi – e gli insetti in genere – è l’acetato di etile o etere acetico (EtOAc). La boccetta deve essere in vetro o in polietilene (PP) e dotata di tappo a chiusura ermetica e di un fondo impregnato di qualche goccia di acetato di etile (saranno i vapori ad uccidere gli esemplari). Questo solvente è tossico e va usato con la dovuta attenzione, senza ingerirlo o inalarlo. In alternativa all’acetato di etile si può usare ammoniaca (NH3).
Un metodo alternativo di raccolta consiste nell’allevamento di nidi di altri imenotteri da cui potrebbero schiudere dei Crisidi parassiti degli Imenotteri stessi. I nidi possono essere rappresentati da celle in fango di Sfecidi ed Eumenidi, oppure da galle di Cinipidi abitate da ospiti secondari (Sfecidi del genere Pemphredon), oppure da rametti cavi utilizzati da molti Sfecidi e Apoidei. Ne consegue l’apprendimento di informazioni sui rapporti fra i Crisidi e i loro ospiti.
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Per citazioni
Agnoli G.L. & Rosa P. (2024) Raccolta dei Chrysididae, in: Chrysis.net website. Interim version 18 November 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/chrysididae/raccolta-dei-chrysididae/.