Glossario di fotografia

Ultimo aggiornamento 11 Giugno 2020

 Terminologia ottica [da: Canon EF Lens Work III].

aberrazione
difetto insito in ogni elemento ottico o gruppo di elementi, che impedisce la formazione di un’immagine perfetta e pertanto necessita di una apposita compensazione. Approfondimento.
acutanza
è la misura fisica del gradiente al bordo fra due microzone a diversa densità e determina il giudizio soggettivo della nitidezza. Il suo valore è direttamente proporzionale alla nitidezza dell’immagine. Quanto più l’emulsione ha i cristalli fini, tanto maggiore è l’acutanza.
AF (Auto Focus)
sistema elettro-meccanico che regola automaticamente la distanza di messa a fuoco. I moderni autofocus utilizzano un sensore CCD per la determinazione della distanza del soggetto sulla base del contrasto.
AF multizona
funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto in una o più “zone” all’interno della scena.
AF servo
meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare.
AF TTL (AF Through The Lens)
sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l’obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l’obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell’obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell’immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell’immagine.
anello adattatore
Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all’uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore).
angolo di campo
è la copertura in gradi del campo inquadrato da un obiettivo di una determinata lunghezza focale.
APS
[Advanced Photo System]formato di pellicola introdotto nel 1996 in cui la pellicola è rivestita magneticamente per la registrazione di una serie di dati.
ASA
[American Standards Associations]standard americano per la sensibilità delle pellicole.
asferica
lente speciale che compensa l’aberrazione sferica, ottenuta depositando in uno stampo uno strato polimerico su una lente sferica normale.
autofocus
vedi AF.
autoscatto
funzione che permette alla fotocamera di scattare una fotografia automaticamente, tramite un timer che entra in funzione dopo 10 secondi dalla pressione dello scatto.
bank
illuminatore da studio, di notevoli dimensioni e caratterizzato da lampade flash o a luce continua. Emette una elevata intensità a basso contrasto, per cui è utile in tutti i casi in cui non si desiderino ombre nette (ritratto, still-life, fotografia industriale).
basculaggio
movimento di un gruppo ottico sull’asse del piano pellicola o dell’asse ottico nelle fotocamere grande formato o negli obiettivi da architettura, per aumentare la profondità di campo.
bilanciamento del bianco
taratura dell’esposizione relativamente alla temperatura di colore da eseguire nelle fotocamere digitali, per effettuare riprese corrette in differenti condizioni luminose.
blocco AE
funzione che permette di bloccare l’esposizione automatica. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell’immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene ricomposta l’inquadratura. L’utilità di questa funzione si presenta soprattutto in caso di soggetto in controluce.
bokeh
[liberamente tratto da Wikipedia] è un termine del gergo fotografico derivato dal vocabolo giapponese “boke”, che significa “sfocatura” oppure “confusione mentale”. A partire dalla metà degli anni novanta viene utilizzato per indicare la “resa dello sfuocato”.
bracketing
sistema di esposizione di più scatti dello stesso soggetto in cui viene variata (manualmente o automaticamente) l’esposizione tra il primo e l’ultimo.
campo di luminanza
Differenza in stop fra le alte luci e le ombre profonde dell’immagine.
cartoncino grigio
cartoncino che ha un potere riflettente del 18% della luce che lo colpisce. Dal momento che corrisponde ad un tono medio, su tale cartoncino vengono tarati gli esposimetri di fabbrica.
CCD
sensore d’immagine allo stato solido i cui elementi emettono un segnale elettrico di tipo analogico a seconda della luce che li colpisce. Sono, insieme ai CMOS, i sensori utilizzati nelle fotocamere e videocamere digitali.
cerchio di confusione
esiste un limite oltre il quale l’occhio umano non riesce più a distinguere un cerchio da un punto. Il più piccolo cerchio ancora distinguibile è detto cerchio di confusione e, in funzione del suo diametro, vengono realizzate le tabelle della profondità di campo degli obiettivi. Questo diametro è indicato in centesimi di millimetro (0.02 – 0.03 mm) per una distanza di 25cm.
CMOS
sensore d’immagine utilizzato in alternativa al più comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell’immagine, sia al suo processing digitale.
CMYK
(Cyan, Magenta, Yellow and Black) Ciano, Magenta, Giallo e Nero, i colori usati per stampare tipograficamente un’immagine in quadricromia.
codice DX
codice univoco per ogni tipo di pellicola che trasmette alla fotocamera informazioni sulla sensibilità della pellicola, sulla latitudine di posa e sul numero di fotogrammi del rullino in uso. Approfondimento.
colori
singole lunghezze d’onda dello spettro visibile. Approfondimento.
contrasto
differenza fra le aree più chiare e più scure che appaiono in un’immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere quasi solo aree bianche e nere contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.
contatto caldo (hot shoe)
collegamento elettrico per sincronizzare il flash, posto nella slitta portaccessori della fotocamera. Nei modelli più recenti il contatto caldo dispone di contatti riservati ai flash dedicati.
decentramento
scorrimento laterale di un gruppo ottico in una fotocamera grande formato o in un obiettivo da architettura, allo scopo di compensare la deformazione prospettica dovuta al punto di ripresa (linee cadenti).
definizione
descrive la miscela qualitativa dell’immagine prodotta dalle caratteristiche specifiche della nitidezza, del dettaglio e della granulosità (oppure dalle corrispondenti acutanza, risoluzione e granularità). La definizione fotografica non viene completamente determinata dalla qualità dell’obiettivo e dei materiali, ma anche da fattori quali la precisione della messa a fuoco, la stabilità della macchina e dell’ingranditore, il contrasto del soggetto e dell’immagine, il livello di esposizione e l’eventuale uso di filtri.
densità
valore numerico che indica il grado di annerimento (chiaro/scuro) di un’area dell’immagine.
diaframma
iride meccanico che regola il passaggio della luce attraverso l’obiettivo. Al momento dell’esposizione, le lamelle del diaframma si chiudono al valore stabilito dalla coppia tempo/diaframma. Approfondimento.
difetto di reciprocità
difetto proprio di tutte le emulsioni, secondo cui, in condizioni particolari, viene meno la legge che regola i fattori dell’esposizione, tempo e diaframma. Ciò avviene in caso di tempi di scatto estremamente brevi o molto lunghi. Il difetto di reciprocità può essere ridotto con adeguate compensazioni. Approfondimento.
diffrazione
aberrazione che interessa i raggi luminosi che attraversano il diaframma: quando quest’ultimo è molto chiuso, il fenomeno trasforma i punti luminosi in stelle con tanti raggi quante sono le lamelle del diaframma.
digitale
tipo di segnale, o flusso di dati, le cui informazioni, da analogiche, vengono trasformate e codificate in forma binaria (01010100110101…).
digitalizzazione
conversione in forma digitale di una sorgente analogica. Ad esempio il processo per cui una stampa analogica viene acquisita con uno scanner per ottenere un’immagine digitale, costituita da una matrice di pixel.
DIN
[Deutsche Industrie Normen] standard tedesco per la sensibilità delle pellicole.
distorsione
aberrazione ottica, tipica di alcuni obiettivi economici o zoom. E’ a “barilotto” quando l’immagine e più ingrandita al centro che ai bordi, a “cuscinetto” quando l’ingrandimento è maggiore ai bordi. Il difetto è dovuto al fatto che l’immagine formata dai raggi periferici viene riprodotta con un rapporto diverso da quella riprodotta dai raggi che passano per l’asse ottico.
dominante di colore
sfumatura monocromatica che interviene in condizioni di fotografia particolari, come ad esempio fotografando con una pellicola tarata per luce diurna in un ambiente con luce artificiale.
DX
vedi Codice DX.
emulsione
lo strato della pellicola fotografica che è sensibile alla luce.
esposimetro
nella maggior parte delle fotocamere è sufficiente premere lo scatto a metà per attivare, di solito insieme all’AF, l’esposimetro. Lo scopo dell’esposimetro è misurare la luminosità dell’immagine inquadrata.
esposizione
processo per cui l’emulsione viene impressionata dalla luce per registra l’immagine. Se, in base al tipo di emulsione e del tempo di esposizione, la quantità di luce è eccessiva si incorre in una sovraesposizione, se è troppo poca in una sottoesposizione. Approfondimento.
EV
(Equivalent Value) Valore luce equivalente: al raddoppio dell’intensità luminosa il valore aumenta di una unità. I valori luce rappresentano un puro riferimento quantitativo che si trasforma, grazie ad una tabella, in una serie di coppie tempo-diaframma equivalenti in funzione della sensibilità della pellicola. Gli EV vengono utilizzati dai fabbricanti per indicare i limiti di impiego dei sistemi autofocus.
f/
questa lettera il valore di apertura del diaframma (o “luminosità”) di un obiettivo. Si calcola dividendo la lunghezza focale per il diametro. Ad esempio, una lente da 50mm di focale e di 25mm di diametro ha un’apertura di 2 e si esprime con f/2.
fill-in
Flash di schiarita. Tecnica che consiste nell’illuminare con un flash un soggetto in piena luce diurna allo scopo di schiarirne le ombre.
filtro
elemento ottico a una o più lenti usato per introdurre una correzione intenzionale nell’immagine risultante. Approfondimento.
fisheye
obiettivo ultragrandangolare con apertura di 180° e non corretto contro la distorsione.
fissaggio
soluzione chimica che viene utilizzata dopo lo sviluppo e prima del lavaggio finale di pellicole e carte e rimuove i sali d’argento ancora sensibili alla luce, per rendere stabile l’immagine sviluppata.
flare
luce parassita prodotta dai riflessi che si verificano tra le lenti dell’obiettivo, con conseguente abbassamento del contrasto dell’immagine.
flash
(lampeggiatore) è il dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l’ausilio di altra illuminazione di notte o in condizioni di scarsa illuminazione.
flash anulare
è un flash esterno per macrofotografia, che si fissa sulla parte frontale dell’obiettivo e serve a illuminare da tutte le direzioni soggetti posti a breve distanza dall’obiettivo, senza proiettare ombre indesiderate.
flash esterno
è un flash separato dall’apparecchio, a cui è collegato per mezzo di un attacco a slitta (hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto a volte cavo sincro, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato). E’ solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente.
flash incorporato
è il flash incorporato nell’apparecchio; in alcune macchine è a scomparsa (“pop-up”).
flash indiretto
tecnica per cui la torcia del flash invece di essere rivolta direttamente sul soggetto viene rivolta verso una parete della stanza o contro un pannello riflettente, per ottenere una luce più diffusa e morbida.
flash slave
è un flash esterno utilizzabile con apparecchi che non prevedono l’uso di flash esterni e non sono quindi dotati di slitta (hotshoe). Un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell’apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave.
formato
indica la dimensione del fotogramma. Il “piccolo formato” è indicato con il numero 135 ed è caratterizzato da fotogrammi 24x36mm; il medio formato è indicato come 120 o 220 ed è caratterizzato da fotogrammi da 4,5x6cm, 6x6cm, 6x7cm, 6x9cm, etc. Approfondimento.
fotomicrografia
tecnica di ripresa di soggetti di dimensioni ridotte attraverso il microscopio. Approfondimento.
grana
è l’impressione soggettiva della granulosità di un negativo o di una stampa.
grandangolo
è un obiettivo di focale più corta del normale, che ha quindi un campo visivo più ampio; un obiettivo può essere più o meno grandangolare, dato che non c’è un limite preciso per definire un grandangolo. Infine nel caso in cui l’angolo si avvicini o superi i 180°, si parla di obiettivo Fish-Eye o semi-Fish-Eye.
granularità
è la misura oggettiva della mancanza di uniformità della densità, ovvero è la quantificazione oggettiva del concetto di grana.
granulosità
è l’impressione visiva provocata dai grani d’argento. A differenza della granularità, che è una proprietà oggettiva, la granulosità è una proprietà soggettiva.
highlight
la zona / le zone più luminose dell’immagine.
infrarosso
radiazione invisibile all’occhio umano e situata oltre il colore rosso dello spettro elettromagnetico. Approfondimento.
ingrandimento
rapporto fra le dimensioni di un negativo e di una sua stampa di dimensioni maggiori. L’ingrandimento di 2 volte si indica con 2X.
internegativo
negativo ottenuto fotografando una diapositiva per ricavarne stampe a colori. Il sistema è stato superato dalle carte positive per la stampa diretta da diapositiva (CIBACHROME) e dai sistemi di stampa digitale.
ISO
[International Standards Organization] Standard internazionale per la sensibilità delle pellicole. Equivale all’unione dei due standard precedenti: ASA e DIN.
latitudine di posa
definisce il grado di reazione della pellicola alla sovra- e alla sottoesposizione, ovvero la capacità dell’emulsione di compensare, entro certi limiti, gli errori di esposizione causati dal fotografo in ripresa. Approfondimento.
linee per millimetro
(l/mm) valore che rappresenta il potere risolvente di un obiettivo, osservando al microscopio un negativo ottenuto riprendendo con l’obiettivo in esame una speciale mira ottica ad una determinata distanza. Più alto il numero delle linee separate, maggiore è il potere risolvente dell’obiettivo.
luminanza
intensità luminosa di una superficie che riflette la luce. La luminanza viene misurata in candele per metro quadrato (cd/m2).
luminosità
intensità apparente di una sorgente di luce, su base soggettiva e non misurabile.
lunghezza focale
in un obiettivo, è la distanza del piano-pellicola (piano focale) dal centro ottico dell’obiettivo focalizzato su infinito (per convenzione, nel centro della lente frontale). E’ un numero espresso in millimetri. Approfondimento.
macrofotografia
tecnica di ripresa ravvicinata per fotografare fiori, insetti, piccoli oggetti, etc. per i quali è necessario un rapporto di riproduzione uguale a 1 (1X) o superiore. Approfondimento.
manual focus
messa a fuoco manuale. Consente di effettuare riprese con una maggiore libertà, con soggetti volutamente sfocati o mettendo a fuoco dettagli che l’autofocus altrimenti ignorerebbe.
messa a fuoco
è il meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o più lenti componenti l’obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall’obiettivo stesso, a partire da una distanza minima fino all’infinito. Può essere manuale o automatica.
microfotografia
tecnica di riproduzione fotografica fortemente rimpicciolita di soggetti visibili a occhio nudo; da non confondere con la Fotomicrografia.
MTF
[Modulation Transfer Function] La Funzione di Trasferimento della Modulazione è la misura della capacità di un obiettivo o di una emulsione di risolvere i dettagli fini e viene rappresentata graficamente.
multicoating
trattamento superficiale delle lenti per ridurre i riflessi all’interno degli obiettivi, ottenuto facendo evaporare in una campana a vuoto zirconio, titanio, magnesio, etc.
negativo
il film che contiene l’inverso dell’immagine, dove al chiaro corrisponde lo scuro, e ad ogni colore il suo complemento (al rosso il celeste, al giallo il blu, al verde il rosa, etc.).
NG
vedi Numero guida.
nitidezza
Definisce la nettezza dei contorni. La nitidezza è un concetto soggettivo, e le stesse immagini spesso possono venir giudicate nitide o meno nitide da osservatori diversi. E’ legata alle caratteristiche di nitidezza di vari componenti del processo fotografico, tra i quali l’obiettivo di ripresa, la pellicola, l’obiettivo dell’ingranditore e il materiale da stampa. Nitidezza e contrasto sono in stretta relazione tra loro, così ogni fattore che aumenta il contrasto dell’immagine tende a far apparire più nitida l’immagine. Analogamente, qualsiasi cosa riduca la nitidezza, come una imprecisa messa a fuoco dell’ingranditore, tende a far apparire l’immagine meno contrastata.
numero guida (NG)
indica la potenza del flash. Dividendo il numero guida per la distanza in metri a cui si trova il soggetto, si ottiene il valore di diaframma da utilizzare, per una corretta esposizione con un flash manuale.
obiettivo
è il gruppo di lenti che cattura la luce e la invia alla pellicola. Alcune parti dell’obiettivo sono mobili per permettere la messa a fuoco, e può esserci un diaframma per regolare la quantità di luce che l’obiettivo deve catturare.
otturatore
è un meccanismo che, posto tra l’obiettivo ed il sensore o la pellicola, si apre permettendo il passaggio della luce, e si richiude completamente dopo un intervallo di tempo prestabilito (il tempo di scatto). Può essere a tendina o elettronico.
panning
effetto riconducibile alla panoramica cinematografica, che produce l’immagine del soggetto in movimento nitido su un fondo mosso. Si ottiene inseguendo con la fotocamera il soggetto e scattando con un tempo di otturazione abbastanza lento (1/15 di secondo).
parallasse
L’errore di parallasse nelle fotocamere compatte interviene quando l’asse del mirino non coincide con quello dell’obiettivo, in particolare nelle riprese a distanza ravvicinata.
passepartout
cornice in cartone che si sovrappone a stampe fotografiche, disegni, incisioni. Il taglio dei passepartout deve avere uno smusso di 45°.
pellicola
supporto plastico flessibile e trasparente su cui viene distesa chimicamente un’emulsione contenente cristalli fotosensibili di alogenuro d’argento. Approfondimento.
pentaprisma
E’ il prisma a cinque facce montato nei mirini degli apparecchi reflex. Serve a raddrizzare l’immagine prodotta dall’obiettivo mostrandola coi lati non invertiti.
pH
scala di acidità/alcalinità da 0 (max acidità) a 14 (max alcalinità), basata sulla concentrazione degli ioni idrogeno in una soluzione. L’acqua distillata ha un pH 7 (neutro). Le soluzioni con valori di pH inferiori a 7 sono acide (fissaggio), quelle superiori a 7 sono alcaline (rivelatore).
piano focale (o pellicola)
piano posto in corrispondenza del fuoco dell’obiettivo, ovvero alla distanza di massima nitidezza. La distanza tra la lente ed il piano focale è detta lunghezza focale. Su questo piano dovrà trovarsi l’emulsione della pellicola per registrare un’immagine perfettamente definita.
pixel
picture element, elemento immagine. E’ l’elemento base di una immagine o di un dispositivo digitale; il numero totale dei pixel indica la risoluzione massima dell’immagine. Nelle fotocamere digitali indica la densità di informazioni catturate dal sensore.
polarizzata (luce)
è la luce proveniente da riflessi sulle superfici non metalliche. E’ composta di onde che si propagano in modo che l’oscillazione avvenga prevalentemente su un piano; anziché avere una distribuzione uniforme su tutti i piani disposti lungo il fascio luminoso.
posa
è l’atto mediante il quale la pellicola registra l’immagine.
posa B (bulb)
impostazione dell’otturatore per la quale è possibile eseguire lunghe esposizioni tenendo l’otturatore aperto oltre il tempo più lungo consentito con uno scatto flessibile (meccanico o elettronico).
potere risolvente
indica la capacità di un obiettivo o di una pellicola di separare i dettagli più minuti (linee molto ravvicinate o altri elementi similmente separati).
profondità di campo
è la zona di nitidezza, prima e dopo il piano di messa a fuoco. La sua ampiezza dipende principalmente dal diaframma impostato, ma risente anche della focale e dell’ingrandimento.
prospettiva
in fotografia indica l’ampiezza del campo inquadrato e il punto di ripresa. Approfondimento.
range dinamico
differenza misurabile tra il colore più chiaro e il più scuro che un sistema può distinguere o creare.
rapporto di riproduzione
numero che esprime l’ingrandimento; si ottiene dividendo la lunghezza reale del soggetto per la lunghezza dello stesso soggetto sul negativo (o sulla stampa). Si indica con la notazione n:1 o 1:n. Ad esempio, 2:1 indica un ingrandimento di 2X rispetto all’originale, mentre 1:2 indica una riduzione di un fattore due rispetto all’originale.
reflex
sistema di visione adottato da alcune fotocamere. Consiste in uno specchio posto a 45° dietro l’obiettivo per deviare e raddrizzare l’immagine.
RGB
Red, Green, Blue (Rosso, Verde, Blu). Sistema standard che usa i tre colori primari per formare i colori sul monitor di un computer.
risoluzione
è la capacità di un’immagine o pellicola di registrare/riprodurre i dettagli più fini. Nelle pellicole fotografiche si misura in linee per millimetro (l/mm). Nel settore digitale è data dal numero di pixel che compongono l’immagine. La risoluzione delle stampanti è data in punti per pollice (dpi = dots per inch). Nei sensori CCD e CMOS la risoluzione è il prodotto in pixel dei lati del sensore, esempio con un sensore 640×480 la risoluzione è di 307.000 pixel.
saturazione
indica la purezza di un colore, non contaminato da altri colori. Un’elevata saturazione conduce ad un colore intenso.
scala di grigi
è un’immagine memorizzata con un certo numero di sole tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK.
scatto flessibile
è una prolunga flessibile del pulsante di scatto della fotocamera, che permette di scattare riducendo le vibrazioni indesiderate alla fotocamera.
seconda tendina
usato impropriamente per indicare il momento in cui l’otturatore si chiude al termine del tempo di posa. Indicato come momento ideale per usare il flash nelle pose lunghe, in quanto l’attivazione del flash appena prima della chiusura dell’otturatore fa sì che i soggetti in movimento appaiano in modo più naturale, “davanti” alla scia del movimento, laddove attivandolo prima apparirebbero “dentro” la scia oppure “dietro”.
sensibilità
è la proprietà dell’emulsione di una pellicola di reagire più o meno velocemente alla luce. La sensibilità viene misurata in base alla luce necessaria per ottenere un determinato annerimento ed è proporzionale alla dimensione dei grani d’alogenuro d’argento depositati sulla pellicola (e di conseguenza alla “grana”).
shadow
la zona / le zone più scure dell’immagine.
sincro flash
è il tempo di otturazione più breve che è possibile usare con la fotocamera in uso in associazione al flash elettronico, prima di evitare errori di esposizione. Con il sincro flash è possibile sincronizzare il lampo del flash con l’apertura (prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell’otturatore.
sistema zonale
tecnica per la fotografia in bianco e nero elaborata dal fotografo Ansel Adams, che mette in relazione la gamma delle luminanze del soggetto con il tipo di sviluppo del negativo per giungere ad una esposizione capace di portare ad un risultato di stampa eguale a quello immaginato al momento della ripresa. La gamma di luminosità della scena viene suddivisa in nove zone corrispondenti ad altrettanti toni di grigio sulla stampa finale. La differenza tra una zona e l’altra, dal nero al bianco, è quella che si ottiene variando l’esposizione di un diaframma, pertanto, correggendo l’esposizione, il fotografo potrà determinare preventivamente l’intensità di grigio che assumerà una certa area e, di conseguenza, tutte le altre.
sottoesposizione
errore di esposizione dovuto all’impiego di un tempo troppo breve o di un’apertura di diaframma troppo chiusa rispetto all’intensità luminosa per la sensibilità della pellicola.
sovraesposizione
errore dovuto all’impiego di un tempo di esposizione troppo lungo o di un’apertura di diaframma troppo aperta rispetto all’intensità luminosa per la sensibilità della pellicola.
spettro di assorbimento
è l’insieme delle lunghezze d’onda assorbite da un determinato materiale. Un materiale può essere completamente trasparente a certe lunghezze d’onda, e completamente opaco ad altre.
spettro di emissione
è l’insieme delle lunghezze d’onda emesse da una sorgente luminosa. Una lampadina emette un intervallo di lunghezze d’onda, non una singola lunghezza d’onda (che apparirebbe colorata).
spettro elettromagnetico
è la banda delle radiazioni elettromagnetiche, luminose e non, percepite (spettro visibile) o non dall’occhio umano. Approfondimento.
spettro luminoso
è l’insieme dello spettro di emissione e di quello di assorbimento.
telemetro
sistema ottico per valutare la distanza del soggetto, per sovrapposizione di due immagini provenienti da due punti diversi (base) sul principio della triangolazione. Il TELEMETRO AD IMMAGINE SPEZZATA è usato nello schermo di messa a fuoco delle fotocamere manuali.
temperatura di colore
misura della qualità (verso il rosso o il blu) della luce espressa in gradi Kelvin. Le differenti sorgenti luminose hanno temperature di colore differenti. Approfondimento.
tempo di posa
(tempo di esposizione) è la durata dell’esposizione.
TTL (Through The Lens)
attraverso la lente: la luce è captata da un dispositivo di ricezione posizionato tra il flash e l’obiettivo: i circuiti elettronici della fotocamera regolano la potenza del flash tenendo conto dell’apertura di diaframma e della focale dell’obiettivo, in modo da avere una migliore esposizione
ultravioletto
lunghezze d’onda minori (e temperature di colore superiori) rispetto a quella del colore violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili (spesso quello che si vede è invece la luce blu emessa dalle lampade “collateralmente” a quella ultravioletta).
vignettatura
oscuramento degli angoli del fotogramma dovuto all’uso di un paraluce o di un filtro inadatto all’obiettivo, ma anche nel caso di focali grandangolari usate alla massima apertura inquadrando superfici uniformi a causa della caduta di luce che aumenta all’aumentare dell’angolo di campo dell’obiettivo per il maggior tragitto che debbono compiere i raggi che vanno ai bordi del fotogramma. Ciò comporta una sottoesposizione anche di 2 o 3 diaframmi.
viraggio
trattamento chimico per mezzo del quale si modifica il colore di una stampa fotografica in bianco e nero. Classico è il colore seppia.
zoom
obiettivo a focale variabile, che mostra un’immagine in modo che appaia più grande (zoom in), come se ci si avvicinassimo all’immagine, oppure più piccola (zoom out) come se ci allontanassimo da essa.

Definizioni tratte da Photodigit.


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Per citazioni

Agnoli G.L. (2024) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Glossario di fotografia, in: Chrysis.net website. Interim version 20 December 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/fotografia/manuale-di-fotografia/glossario-di-fotografia/.